2° EPISODIO:

 
TITOLO: TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE o   DURATA: 1 settimana
QUELLA SPORCA DOZZINA PERSONAGGI ED INTERPRETI:  

DODO E SUSANNA nel ruolo dei I PROMESSI SPOSI

BEA E TOM nel ruolo dei OGGI SIAM QUI DOMANI ............... NON SO SE POSSO

MA VOI L'AVETE CAPITO QUALE DEI DUE E' IL FOTOGRAFO?!?

 

ANNINA nel ruolo de

LA BELLA SVEDESE DELLA BRIANZA

Il secondo episodio inizia a S Felice Circeo, un triste approdo del litorale romano, ricco di storia ma tragicamente povero di attrattive turistiche. E' qui che imbarchiamo Bea e Tom, che arrivano caldi caldi dall'afa della città.

Lei ha già la vacanza addosso, abbigliata di abbronzatura, panama e sandalo caprese doc. Lui si è autotraghettato a 140 all'ora fuori dall'ufficio, con uno zaino pieno di attrezzature fotografiche da documentarista del National Geographic e tanta voglia di mare e tranquillità.

A causa di una insignificante avaria al motore ci tratteniamo qualche dozzina di ore in questo sito in cui ci sentiamo un po' protagonisti involontari di una pagina di Novella 2000. Il compilatore che, come tutti saprete, è per mestiere un attento osservatore ed ha un passato di cacciatore di gossip, scova Vip in ogni dove, e cerca di rubare immagini da vendere alle riviste dalle copertine "gratta e vinci" sui dettagli adamitici.

Ma ben presto si mollano gli ormeggi a favore di Ponza, il tanto atteso e celebrato Eden del Tirreno. Da qui in poi signori si mastica la vacanza nel più puro stile italiano: di giorno tuffi gioviali e scottature, al tramonto aperitivi e docce ristoratrici, la notte cene luculliane e passeggio tattico.

Dovete sapere che quest'isola sembra avere uno sponsor morale, il nostro Riccardo, che ce ne mostra anfratti e ristoranti con la maestria di un perfetto padrone di casa. Immaginate un'immensa piscina naturale, luminosa, trasparente, calda quanto basta e i fondali di un parco naturale subacqueo. Sopra il livello del mare fanno bella mostra flottiglie di gozzi colmi di grazie femminili che offrono il fianco, e non solo, ai caldi raggi del sole agostano. Sotto l'altitudine 0, dove c'è tanta acqua molto bagnata, convivono felici branchi di occhiate in porzioni da 2 , tranquille spugnole e baffute triglie di scoglio ( booone 'e triglie di scoglio - quelle di sabbia invece....al gatto!).

In questo ecosistema da sogno invernale insieme alla sua degna succursale Palmarola ci siamo trattenuti per circa 4 giorni, e proprio qui ci ha raggiunti anche la nostra superorganizzata svedesina, che, Straight from Stoccolma senza perdere un traghetto, si è imbarcata agilmente con i suoi pantaloni capri e il suo zaino essenziale.

Dovete sapere che la dolce Annina è giunta dai fiordi qualche anno fa per stabilirsi all'ombra della madonnina. Gialloazzurra per nascita e tradizione, sagacemente screziata di tricolore, è tecnologica e precisa come un' Ericsson, tenace ed affidabile come una Volvo, pura e ad alto voltaggio come un'Absolut rossa. Dire che è perfettamente integrata è poca cosa perchè conosce più milanesi di noi. E' cittadina del mondo e poliglotta, le piace fare skol con vodka o brunello, mangiar caviale e panetun cunt l'uvetta alla stessa mensa. Conquista uomini e donne con il suo viso e sorriso perfetti da eterna adolecente, ha fascino e savoir faire da vendere e perciò non poteva mancare al nostro equipaggio.

Appuntamento d'obbligo per chi bazzica sui lidi pontini è senz'altro il mitico Frontone, un po' disco, un po' harem da spiaggia, che attrae puntualmente al tramonto tutta la fauna hippiechic del circondario. Qui barracani trasparenti e parei multicolori si agitano sulle note tecnobrasiliane, sguardi rilassati e concupiscenti scrutano i centimetri dei corpi abbronzati che si sfiorano nelle danze. Potremmo essere a Formentera o in Giamaica, non importa. Cio' che conta è sentirsi liberi da doveri e orari, da vestiti e abiti mentali, vivere l'illusione ipnotica di una nuotata superalcolica in cui ti senti liquido nel liquido.

n'zomma, un viaggio pazzesco....

E 'Orestorante!!!! L'isola nell'isola, la poesia della cucina mediterranea recitata in un terrazzo a picco sul mare. Qui abbiamo sguazzato tra i condimenti lussuriosi delle pipe al cartoccio, ci siamo sdilinquiti nelle tenerezze di una spigola al sale, ci siamo sublimati all'unisono nei profumi di olio extravergine e nella croccantezza delle fritture.

In pieno idillio dei sensi e in odore di overbooking, consegniamo tristemente ad un traghetto Toremar i nostri Riccardo e Adolfo, uno richiamato all'ordine da mamma Comit, l'altro richiamato all'oblio dalle sirene di Ulisse pantesche.

E il nostro viaggio prosegue verso il meridione, prua su Ventotene. Dovete sapere che a Ventotene c'è un fondo strano...ma molto strano....ve l'avevo detto io... In piena notte ariamo e decidiamo in tutta fretta di salpare e guadagnare acqua verso Capri, all'appuntamento con Dodo e Susanna che arrivano da Taormina.

Siamo di lasco con mare formato, in un bel bordo che ci spinge sostenuti via da Ischia. Il Mago si sente molto barca a vela in questo momento, e offre i suoi metri quadrati a Eolo con cui gioca a 10 nodi costanti. Nel suo timone c'è una forza fiera e pacifica, pronta però ad imbizzarrisrsi se non sente il tocco di un solido comandante. A domarlo ci pensa prima il suo padrone, che sa come prendere il pupillo, e poi Bea, che sa come non fargli avere nostalgia del tocco dell'armatore.

I riccioli di lei si inanellano tra i refoli e le dita affusolate giostrano decise i sottili equilibri dell'andatura portante. Nelle sue vene scorrono arte e raffinata eccentricità, nel suo animo albergano coraggio e dolcezza. E' la cappellaia matta del paese delle meraviglie, la regina della sregolatezza, fotografa acuta e silente, femmina seducente e monello tutto pepe. L'aveste vista da Paolino, quando si lasciava gioiosamente sedurre da una collina di frutti di bosco e bignè......

E lì, a sottrarla dalle tentazioni del glucosio, custode intransigente e premuroso della sua salute, c'era Tommaso, il Rossi meno stereotipato di tutto l'elenco telefonico. E' un preppy che si finge algido nei costumi, perchè invero ha un cuore da bonghista selvaggio. Adora perdere il controllo sui costrutti ritmici di Santana e mangiare solo piatti giusti nel posto giusto: mai un risotto giallo sotto al Vesuvio nè uno spaghetto sciuè sciuè in riva al naviglio. Perchè la tradizione paga! E' un po' come una spigola al sale, uno delle sue ricette preferite: tutto d'un pezzo fuori, tenero e prezioso dentro.

E via così verso Capri, dove imbarchiamo l'altro armatore e la sua bella nubenda. Due giorni nell'isola maliarda e poi si torna in su per fare altre 400 miglia. E qui un po' di storia la sapete già.

Sicuramente avete già conosciuto Dodo in altre occasioni... Beh, se vi è successo non potete scordarvelo. Aveste visto come piroettava con i suoi occhioni azzurri e vispi tra le tartine, con la sua risata contagiosa imbevuta di mirto o limoncello. E' un fiume in piena, uomo dall'inarrestabile e magmatico buonumore, specialista in vizi e gozzoviglie gastroenologiche. Alla batteria è il signore del ritmo ed è facile vederlo far musica con qualsiasi oggetto tamburellante. E' un vero coccolone, un cuoco provetto, piace a grandi e piccini. Così ha conquistato anche la sua dolce metà, alla quale ha fatto la promessa solenne in una data da millennium bug, nella cornice di una Venezia da Canaletto.

E lei.....una brunetta dalle proporzioni botticelliane, il prezioso regalo che il triveneto ha cresciuto con amore per Dodo. Decisa e aggraziata nei suoi bikini tropeziennes, ha vissuto la navigazione del bello e del cattivo tempo con un aplomb impeccabile, felice de godersi un tramonto in mare con un'aperitivo. Il compilatore poi vorrebbe permettersi il privilegio di un'escursus narrativo sul fatidico giorno del sì, in cui di bianco vestita ha solcato luminosa il Canal Grande ed ha impreziosito la cerimonia nuziale con il suo sorriso silenzioso ma eloquente. E vissero tutti felici e contenti.

Non c'è tempo e modo di annoiarsi in questo mucchio selvaggio fatto di naviganti e fumetti, pizze al trancio e carte nautiche, asciugamani bagnati e macchine fotografiche. Ogni tavolo è ormai anche un letto, ogni lenzuolo è anche un vestito, non c'è più distinzione tra dolce e salato, tra mio e tuo, tra sacro e profano. La babele gallegiante se ne torna a Ponza, con la prua verso il traguardo finale.